Il Giorno dell’Empatia
L’associazione inglese EmpathyLab ha indicato il prossimo 10 giugno come Empathy Day. Una giornata dedicata all’empatia, da preparare nella settimana precedente leggendo insieme a bambini e ragazzi, nelle scuole, nelle biblioteche e nelle famiglie, libri che possano aiutare a comprendere le emozioni, le condizioni di vita e i modi di vivere, propri e degli altri.
Ma quali sono i migliori libri sull’empatia? Come rendere bambini e ragazzi sensibili alle emozioni?
I libri “empatici”
Tra i libri suggeriti nella bibliografia di quest’anno troviamo due testi già tradotti in italiano, tra gli albi illustrati Cosa c’è nella tua valigia, di Chris Naylor-Ballesteros, pubblicato da Terre di Mezzo e, per i lettori un po’ più grandi, Tornando a casa, di Jason Reynolds, pubblicato da Rizzoli.
Ma recentemente è stato pubblicato l’ultimo romanzo di Francesco D’Adamo, autore da sempre attento a tematiche sociali. La traversata, pubblicato da Il Castoro, racconta la storia di Ezechiele, vecchio pescatore siciliano, tornato alla sua terra dopo un’amara esperienza da emigrato, che assiste al naufragio di un barcone di migranti. Allertato il villaggio, e salvati i migranti, Ezechiele ritrova sulla spiaggia uno zainetto di scuola, contenente quaderni, matite e una fotografia.
Ci ricorda il ritrovamento da parte dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo della pagella cucita dentro la maglietta di uno dei tanti bambini morti nel Mar Mediterraneo (Cristina Cattaneo, Naufraghi senza volto, Raffaello Cortina editore). Oppure il sacchetto di terra, la terra della propria casa, custodita nella tasca dei pantaloni. Gli oggetti considerati essenziali.
La traversata di Ezechiele
Senza soldi, senza documenti, e senza una lingua comune con cui comunicare parte alla ricerca della madre del piccolo migrante, per dirle che è arrivato sano e salvo. Inizia così un viaggio alla rovescia, una traversata del tratto di mare che tante discussioni suscita, con riflessioni e parole che sono distanti anni luce da quelle che ascoltiamo nei notiziari o nei dibattiti politici.
Ezechiele è testardo, ma empatico, un personaggio che ci fa vedere cosa vuol dire davvero essere uomini. Ezechiele ha un figlio emigrato in Svizzera, e un nipote, Tonino, che non vede da tempo, e che ormai è grande. Forse per questo riesce a mettersi nei panni di una madre che non conosce il destino del proprio bambino. Forse quello zainetto, quegli oggetti, gli hanno fatto vedere quel bimbo come se fosse suo figlio, come recita la poesia di Sergio Guttilla che apre il libro di Nicolò Govoni, Se fosse tuo figlio (Rizzoli), letta in questo video:
Francesco D’Adamo ci sollecita anche attraverso il suo editore, Il Castoro, ad una mappatura affettiva degli oggetti essenziali, quelli che porteremmo con noi dovendo migrare, quelli che inseriremmo nella nostra piccola valigia, oppure nello zainetto. Provate a fare l’esercizio qui.