17 maggio | Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia

Un po’ di storia 

Il 17 maggio del 1990 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) depenna l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, definendola a tutti gli effetti una fra le possibili varianti naturali del comportamento umano. All’ombra di questa storica svolta si svilupperanno, negli anni, radicali evoluzioni nel modo di rapportarsi alla varietà delle identità sessuali esistenti; da un lato con una maggiore tutela a livello legislativo, dall’altro nella comune percezione di queste realtà.

Una delle conseguenze -epocale, ma incredibilmente tardiva!- è la nascita a Parigi del Comitato per la promozione dell’IDAHO (giornata internazionale contro l’omofobia), nel 2004; ma dobbiamo aspettare il 26 aprile 2007 perché il Parlamento dell’Unione Europea approvi un testo che istituisce la giornata celebrativa di sensibilizzazione contro l’omofobia, estesa ufficialmente a tutto il territorio europeo. Nel 2009, la particolare incidenza degli episodi di violenza contro le persone transessuali e transgender porta al centro dell’attenzione le specifiche istanze di queste comunità, e da allora l’acronimo è diventato IDAHOBIT (International Day Against Homophobia, Biphobia, Transphobia).

Il testo della risoluzione europea prende chiara posizione contro <<il proliferare di discorsi di incitamento all’odio nei confronti della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT) in numerosi paesi europei>>, e si appella a quegli <<strumenti internazionali che garantiscono i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali e vietano la discriminazione>>.

Ma quindi…

… Se solo una trentina di anni fa l’omosessuale era considerato portatore di una patologia psichiatrica, il termine omofobia -che oggi stigmatizziamo- ribalta drasticamente il punto di vista. Il suffisso –fobia, infatti, nell’uso comune può indicare una generica ed iperbolica avversione per qualcosa o qualcuno, ma nel suo senso più stretto significa <<In psichiatria, disturbo psichico consistente in una paura angosciosa (…) che pur essendo riconosciuta come irragionevole non può essere dominata e obbliga a un comportamento, inteso, di solito, a evitare o a mascherare la situazione paventata>> (Treccani). Salvo che l’omofobo non si limita ad “evitare o mascherare”, ma si sente legittimato ad infierire contro l’oggetto della sua repulsione. Dunque il soggetto problematico sul quale intervenire non è l’omosessuale, ma l’omofobo!

Cosa possiamo fare?

In tema di diritti umani, i comportamenti dei singoli individui dipendono in larga misura da come ogni Paese li promuove e garantisce. Esattamente un anno fa, la Commissione europea contro razzismo e intolleranza (ECRI), riferendosi ad alcuni Paesi membri ha segnalato la << regressione sui diritti delle persone LGBTI come una delle tendenze chiave dello scorso anno e ha chiesto una risposta coordinata a questa preoccupante tendenza>>. Dichiarazioni e raccomandazioni istituzionali sembrerebbero proprio non bastare. Per inciso, l’Italia non è messa proprio benissimo: recentemente Rainbow Europe, progetto europeo che mappa gli indici di tutela dei diritti umani delle persone LGBT nei Paesi dell’Unione Europea, classifica l’Italia al 35° posto, fra Polonia e Ungheria. L’avreste mai detto?

Piangere sui casi di cronaca più eclatanti, così come limitarsi a contabilizzare le vittime, vuol dire giocare in difesa; è il segno che qualcosa, in un Paese e nella sua cultura dei diritti, non funziona proprio al meglio.

Quali interventi educativi siano più efficaci per contrastare le espressioni omofobiche fra i ragazzi è sicuramente un tema complesso. Tante le variabili psicologiche e sociologiche: ci sono di mezzo disorientamenti e conflitti dell’età evolutiva, introiezioni e identità in formazione, omologazione e dinamiche fra pari, valori familiari e tradizione, livello culturale, estrazione sociale…

C’è di mezzo, soprattutto, il punto di vista di chi osserva e giudica questa realtà. Detto più chiaramente: i comportamenti omofobici non sono certo esclusiva dei giovani. I modelli di dominazione e maschilismo omofobico ai quali ragazzi e ragazze sono diffusamente esposti non nascono spontaneamente da loro, né fanno parte della loro “natura umana”: li ereditano direttamente dagli adulti che li circondano. Il discorso come vedete ci porta lontano!

Cosa può fare un libro?

Le leggi sono di fondamentale importanza, ma l’omofobia non si può certo affrontare immaginando un regime di polizia che interviene puntualmente a controllare e sanzionare: lo spirito di inclusione regge se si fonda su una profonda cultura delle differenze. I libri e le storie contribuiscono a raccontare una pluralità di modi di essere, e la diffusione di queste rappresentazioni è la base per una conoscenza e convivenza fra identità diverse. Come abbiamo già avuto occasione di scrivere in questo blog, a proposito della giornata del Pride: «…la buona letteratura allena da sempre il nostro sguardo, dandoci l’opportunità di svelare le vite degli altri, la nostra, e la relazione fra le tante alterità. Leggere è una speciale forma di quella educazione alle differenze che è la base per rappresentare, conoscere e riconoscere la pluralità dei modi di essere e degli stili di vita L’esperienza che ci rimane addosso, oltre le righe, è che ognuno ha corpo, emozioni e sentimenti per capire il corpo, le emozioni e i sentimenti di chiunque altro».

La seguente bibliografia vuole dare qualche spunto di riflessione, ragionare su diverse tipologie di libri a disposizione sui nostri scaffali. Ognuno dei titoli consigliati segue i presupposti base di qualsiasi opera letteraria di qualità: la complessità e la stratificazione di significati. Nessuno di essi si limita a mettere in scena, per deplorarli sommariamente, episodi di discriminazione omofobica. Quando l’obiettivo è quello, superficiale e didascalico, di schierare eticamente il lettore dalla parte della vittima, si rischia di riconfermare ai suoi occhi la linea di demarcazione fra normale e diverso, vincente e perdente, naturale e malato.

Albi illustrati: i primi passi che fanno la differenza

Primi libri per mostrare ai lettori più piccoli una varietà di possibili stili in fatto di vita familiare, relazioni fra pari, modi di sentirsi e comportarsi, gusti personali nel vestirsi e giocare. Ed è bello, naturale e fonte di piacere conoscere e conoscersi, scoprire, avvicinarsi e lasciarsi avvicinare, con una sana curiosità che è già fonte di rispetto.

Una casa di nuovo, di Colleen Rowan Kosinski e Valeria Docampo, Terre di mezzo

È una casa che ci parla, da questo libro splendidamente illustrato, e ci racconta episodi di vita delle due famiglie che ha accolto, nel tempo, fra le mura domestiche e il giardino. La prima è una famiglia allegra e festaiola, mamma papà e bambini, piena di giochi e corse nel prato. Poi improvvisamente il trasloco, la famigliola sparisce, la casa rimane abbandonata per qualche mese e le erbacce invadono il giardino. Tutto cade a pezzi, finché un giorno due uomini vengono ad abitarla, la sistemano e la curano, la casa respira di nuovo luce ed allegria. Ed infine, insieme a loro, una nuova bambina.

una casa di nuovo

Maschio Femmina, di Joana Estrela, Mondadori

Non una vera storia ma un campionario di possibilità, fra maschile e femminile, per osservare e confrontarsi: chi ha i calzoni e chi i vestiti? Chi ha i capelli lunghi o corti? Chi calcia il pallone e chi danza? Maschio o femmina? Non si trova risposta negli abiti, nei comportamenti e nei volti. E se ci fossero anche altre possibilità? Modi di essere e di sentirsi, di guardare senza giudicare: «Chi c’è qua? / in chi guarda non sta la verità / sei la sola persona che davvero lo sa».

Il bosco in casa, di Sarah Vegna, Settenove

Albo di piccole dimensioni e modernissima concezione che illustra, con semplicità, le diverse fasi seguite dalla piccola protagonista per preparare un orto pensile casalingo. Obiettivo: coltivare gustose fragoline. Occorrente: barattoli, semi, terra e spago. Aiutanti: i due giovani  papà della bambina, affettuosi e disponibili a seguirla passo dopo passo nelle sue scoperte. Un modo di rappresentare la famiglia omogenitoriale nella sua intima naturalezza, lontano da qualsiasi stereotipo o forzatura.

 

bosco in casa

Julian è una sirena di Jessica Love, Franco Cosimi Panini

Ci sono bambini come Julian, nonne come Abuela e poi ci sono loro, le sirene che il piccolo Julian ama guardare e inseguire fra le pagine dei libri, coloratissime e sinuose. Come piacerebbe anche a lui essere una sirena, immergersi fra le onde e muoversi con tanta grazia! Qual è il problema? Fronde di felce per copricapo, decorazioni floreali, un drappo di tenda sapientemente indossato… manca qualcosa? Sarebbe perfetta una collana di perle rosa, ed è proprio quella che gli presterà la nonna.

julian

Diverso da chi? Le persone e le loro storie

Romanzi, biografie, testimonianze dirette dal mondo delle persone LGBT. Storie come finestre sui mondi degli altri per riconfermare che, se alcune cose ci distinguono, molte di più sono quelle che ci accomunano. Siamo tutti elementi di quell’alterità che spesso vediamo solo negli altri: nessuno è diverso, nessuno è uguale.

Speciale Elsa, di Roberta Marasco, Piemme

La famiglia di Elsa è problematica, forse né più né meno di tante altre: un padre che si è allontanato e non paga gli alimenti, un fratello con un particolare talento per cacciarsi nei guai, una madre stressata e i nonni che cominciano ad accusare seriamente gli acciacchi degli anni. In condizioni economiche non proprio brillanti, si ritrovano a cedere il bar di famiglia ai produttori di una commediola romantica. Fra i giovanissimi protagonisti c’è anche la bionda e seducente Nora, al centro dell’attenzione e star super-linkata su Istagram. Elsa e Nora si incontrano e poi non smettono di cercarsi, dentro e fuori dal set; scoprono di piacersi, ed Elsa si ritrova a fare i conti con se stessa, il mondo e alcuni pezzi della sua vita che per la prima volta trovano il giusto posto. Tanti gli ingredienti vincenti e notevole il ritmo narrativo: TikTok, social, gossip e scintille d’amore che scoccano in tutte le direzioni. Romanzo a propulsione decisamente femminista -come la collana “Luna”, che inaugura- dove purtroppo i maschi non fanno quasi mai una bella figura.

Un’Alice come un’altra, di Alice T., Giunti

Autobiografia, quasi diario terapeutico di un* quattordicenne che ogni giorno rischia l’integrità fisica e la tenuta degli equilibri psico-affettivi, fra gli entusiasmi e le tante cadute del suo ancora lungo cammino verso la completa transizione sessuale. Litigi familiari, ormoni bloccanti a orologeria, pestaggi e tentativi di suicidio: quella di Alberto/Alice è una corsa a ostacoli, un percorso di trasformazione irrinunciabile per diventare finalmente quello che è già. Il flusso di esperienze, emozioni e riflessioni di Alice è impetuoso eppure perfettamente controllato nella forma; e non può lasciare indifferenti, specialmente i giovani lettori che potranno perfettamente sintonizzarsi con lei quando afferma «Io non sono diversa: semplicemente non sono uguale a nessuno».

un'alice come un'altra

Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei, di James Lecsne, Bur

Proprio come Lady Gaga, suo idolo di riferimento, Trevor vorrebbe contribuire con l’arte a cambiare in meglio l’umanità. Ma questa ed altre particolari aspirazioni, alimentate da tutto il candore dei suoi tredici anni, non vengono apprezzate dai genitori, ansiosi all’idea che il loro figlio possa essere gay; né accettate dal gruppo dei pari, pronti a dileguarsi di fronte a un amico in odore di omosessualità. Ispirato dichiaratamente all’esperienza adolescenziale dell’autore, con il tocco leggero della commedia questo romanzo dà voce a tutti i Trevor del mondo: ragazzi che si sentono irrimediabilmente sbagliati, spaventati da chi vorrebbe forzarli a precoci processi di coming-out.

trevor

Il mio amore non può farti male, di Giorgio Paterlini, Einaudi Ragazzi 

Harvey Milk, primo militante di un movimento di liberazione omosessuale a ricoprire cariche amministrative negli Stati Uniti, racconta le sue vicende pubbliche e private e lo fa con il linguaggio confidenziale e appassionato dell’autore. Una vita trascorsa, come tanti omosessuali fino agli anni ’70, a negarsi e poi nascondere la propria natura incolpando della sua frustrazione la crudeltà del mondo. Poi una vera “seconda nascita”: la scoperta di un carisma politico inaspettato e la scelta di passare dall’invisibilità all’affermazione dei propri diritti, allargando lo sguardo anche oltre il recinto della comunità gay. Pochi mesi di lavoro amministrativo e infine l’assassinio, nel novembre del 1978.

il mio amore non può farti del male

George, di Alex Gino, Mondadori

A rendere George diverso dagli altri non è solo il desiderio di interpretare la protagonista de La tela di Carlotta, nella recita scolastica. È che sotto la superficie del suo corpo sa di essere completamente diverso da quello che gli altri vedono: una bambina, per l’esattezza Melissa. Come fare per uscire da quella gabbia e convincere il mondo di questa scomoda, elementare verità? Un racconto struggente e delicato, sul transessualismo e tanto altro. In una intervista l’autore, che si definisce Genderqueer  e ha impiegato ben 12 anni a scrivere il libro, afferma «Non ho mai voluto che George fosse commerciabile. Ero solo concentrato sul raccontare la storia che avevo bisogno di vedere nel mondo».

george

Dentro i libri, fuori dai libri: tra fumetti, serie tv e manga

Non si può più prescindere, nel proporre una bibliografia ai giovani lettori e alle giovani lettrici, dai linguaggi che più amano e frequentano spontaneamente e che spesso fanno riferimento ad altri ambiti espressivi e mediatici, come le seguitissime serie televisive o l’universo dei fumetti e dei manga.

Heartstopper, di Alice Oseman, Mondadori

Una serie di fumetti (quattro i volumi) che interesserà sicuramente chi sta seguendo su Netflix la recentissima serie televisiva britannica. Charlie e Nick sono due ragazzi di un liceo maschile, si ritrovano a frequentare lo stesso gruppo di studio e nasce fra loro una grande amicizia. Charlie, apertamente gay, prova subito una forte attrazione per Nick. Anche Nick inizia pian piano a rendersi conto che forse, dietro l’amicizia, anche per lui c’è qualcosa di più. Una storia d’amore dolce e tenera, che si sviluppa pian piano e in cui ci si immerge fin da subito. L’attenta costruzione dei sentimenti dei personaggi è resa al meglio anche dalle illustrazioni, semplici ma espressive. Fumetto e serie televisiva attraversano con delicatezza diverse tematiche: bullismo, relazioni tossiche, pregiudizi, le proprie insicurezze e l’accettazione di sé e dei cambiamenti che possono intervenire all’interno di ognuno di noi.

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Sex Education. Il viaggio, di Katy Birchall, Il Castoro

Primo romanzo ufficiale della seguitissima serie targata Netflix. Maeve riceve una telefonata disperata dal fratello Sean, che le chiede aiuto per districarsi da una situazione complicata nella quale si è cacciato: è in stato di arresto, accusato di un crimine che sostiene di non aver commesso, e non sa come dimostrare la sua innocenza. Il viaggio per iniziare le indagini dura diversi giorni, Maeve non lo farà da sola ma in compagnia di una squadra affiatata che mette in campo un ampio ventaglio di competenze: sono Otis, Eric e Aimee, che abbiamo imparato a conoscere in tanti episodi della serie televisiva. Un romanzo con un bel ritmo e poche pagine descrittive, molti dialoghi e tanta azione, e sicuramente tanta carica di humor.

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Flamer, di Mike Curato, Tunué

“Troppo basso, troppo grasso, poco uomo, poco bianco, poco etero”: così si sente Aiden, ragazzo di quattordici anni che sta passando l’estate di passaggio fra medie e superiori con il suo campo scout. Le prese in giro che lo hanno tormentato nella scuola media cattolica che frequentava, soprattutto insulti sul suo presunto essere gay, non lo lasciano del tutto nemmeno al campo scout e anche qui si trova a dover affrontare dei bulli. Un graphic novel intenso, a tratti brutale, sul malessere causato da prese in giro immotivate, da continui accanimenti insensati e sull’omofobia che ancora permea gran parte della nostra società. Una storia che ci parla anche delle insicurezze legate al proprio apparire e al proprio corpo, ma anche ai propri desideri: quando Aiden si rende conto di provare un qualche tipo di attrazione verso il suo amico Elias, quello che prova sono sensi di colpa, indotti anche dalla sua educazione cattolica, e non riesce a far altro che negare a se stesso i propri sentimenti. Il passaggio, nelle tavole del fumetto, dal bianco e nero al rosso di alcune scene mettono in evidenza i momenti più profondi, densi e potenti della narrazione.

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In scena, di Raina Telgemeier, Il Castoro

Callie, insieme ad un gruppo di altre ragazze e ragazzi, è alle prese con la messa in scena di un musical scolastico. Ognuno di loro ha un talento, in base a questo i ruoli vengono spartiti e poi si gioca, fra palco e realtà, a rappresentare al meglio le parti: quelle scritte sul copione per i personaggi, e quelle interpretate nella vita reale dai giovani attori. È davvero emblematico che questo libro sia stato criticato e censurato alla prima uscita negli Stati Uniti, finendo nella top-ten dei titoli banditi dalle biblioteche perché “sessualmente esplicito” per i ragazzi. Forse, in questa graphic novel dove si intrecciano diverse storie di primi amori, ad essere “troppo” esplicite sono le prime esperienze di due personaggi maschili, alla scoperta del loro vero orientamento sessuale e affettivo?

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Magic fish. Le storie del pesce magico, di Trung Le Nguyen, Tunué

La storia e le aspirazioni di Tién sarebbero semplici da raccontare, e anche quelle della madre Helen: lui ragazzo che sta crescendo e scoprendo se stesso nell’America degli anni ’90, lei emigrata dal Vietnam nel dopoguerra; sarebbe tutto molto semplice se non ci fossero fra loro sensibilità, influenze culturali ed esperienze di vita così diverse. Ad allontanarli è persino l’incapacità a esprimere perfettamente quello che sentono nella stessa lingua. Ma qualcosa riesce a valicare le differenze culturali e linguistiche, qualcosa che può spostarsi da una parte all’altra del mondo, “cambiare i vestiti (…) e conservare ancora gran parte della propria origine”: il potere evocativo e universale della fiaba permette a madre e figlio di incontrarsi e rappresentarsi nel cuore di un immaginario comune, quello di due persone ancora sospese nel passaggio fra due mondi.
 
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Universo Manga

Vale la pena di fare almeno un piccolo accenno ad un linguaggio che appassiona i ragazzi e che in questi anni sta avendo particolare diffusione anche nelle nostre librerie. Il complesso mondo dei Manga si articola in generi che tendono a segmentare e intercettare le diverse tipologie di lettore ideale. Alcune di queste categorie mettono al centro storie omosessuali, distinguendole poi fra protagonisti maschili o femminili. Nella casistica di generi e sotto-generi di questo complesso universo, i manga che possono interessare un pubblico di giovani lettori rientrano in particolare nella categoria degli shōnen’ai, con protagonisti adolescenti, nei quali la componente psicologico-sentimentale prevale su quella sessuale (più esplicita in altri generi come boys’ love e yuri). Il successo di questo tipo di storie fra i ragazzi (soprattutto fra le lettrici) è chiaro indice di una maggiore apertura mentale delle nuove generazioni verso la comprensione ed esplorazione dei possibili modelli relazionali e sessuali.

Il marito di mio fratello, di Gengoroh Tagame, Planet Manga

Opera in due volumi (che completano la serie nell’edizione italiana) utile da proporre ai ragazzi perché affronta il tema dell’omofobia, ma anche della complessità delle relazioni familiari, con realismo e delicatezza. Kana vive nei pressi di Tokio con suo padre Yaichi, che è single. Ryōji, il fratello di Yaichi, è morto in un incidente da quasi dieci anni quando Mike Flanagan, con il quale si era sposato in Canada, bussa alla porta del cognato. È venuto in visita per conoscere la famiglia del suo defunto compagno e l’incontro, sotto gli occhi attenti e critici di Kana, porterà a galla tutta la profonda e latente omofobia che aveva compromesso il rapporto tra i due fratelli. Una narrazione piana ed esplicita, utile anche dove è resa didascalica dall’inserimento di pillole di “cultura gay”, sotto forma di paragrafetti intercalati fra alcuni capitoli.

il marito di mio fratello

Conoscersi senza timori: la parola alla scienza

Guide che con autorevolezza scientifica e linguaggio smart aiutano -allontanando il lettore da giudizi e imbarazzi- a dissipare dubbi e gettare luce intorno a temi tabù come rapporto sessuale, identità sessuale e affettività. Tante informazioni, consigli, esempi concreti, come se fosse un amic* a parlarci. Per rassicurare ciascuno che il proprio modo di sentirsi e di essere va bene, è giusto così com’è.

Questo libro è gay, di Juno Dawson, Sonda

Un manuale di agile consultazione, dal linguaggio preciso e schietto, che prova a smontare stereotipi, scardinare luoghi comuni, informare, consigliare, approfondire termini e chiarire definizioni a volte controverse. Ogni lettore ritroverà fra queste pagine qualcosa che lo riguarda, sui temi quali l’identità di genere, l’orientamento affettivo-sessuale, il coming out, la comunità LGBT, l’omofobia… un’amichevole voce-guida che potrà tranquillizzare ogni lettore nell’accidentato percorso di affermazione della propria unicità.

questo libro è gay

Questo libro è trans, di Juno Dawson, Sonda

Come nel precedente Questo libro è Gay, l’intento dell’autrice è di fornire a ragazzi ed educatori uno strumento chiaro, completo e accattivante di informazione. Il disorientamento che possono creare le etichette e le aspettative, quando si parla di identità ed espressioni di genere, può diventare un vero problema per chi sente di non potersi identificare nel tradizionale binarismo maschio/femmina. Grande pregio di questo manuale è che non ricade nello stesso errore: non crea nuove etichette, non ingabbia in poche sbrigative definizioni, lasciando ad ognuno lo spazio per interrogarsi ed esprimersi.

questo libro è trans

Questo libro non parla di sesso, di Erika Moen e Matthew Nolan, Sonda

Un approccio innovativo, dal punto di vista formale (si tratta di una gradevolissima graphic novel) e del contenuto, dal quale capiamo che davvero qualcosa sta cambiando nel modo di affrontare temi quali educazione e identità sessuale, relazioni, corpo, piacere. Si parla infatti di basi anatomiche e di biologia del sesso, orientamento sessuale, sesso sicuro e dinamiche emotive coinvolte nel rapporto; ma anche di fantasie erotiche, di canoni di bellezza che ci condizionano, di comunicazione con il/la partner, di consenso, gelosia, rifiuto, climax, aftercare, zone erogene da esplorare, tecniche di masturbazione… Ognuno potrà trovare momenti di legittimazione e di sollievo, si sentirà in qualche modo autorizzato a riconoscersi con orgoglio nella propria unicità.

Sex education. Il sesso, l’amore e le relazioni spiegati bene, AAVV, Il Castoro

Sex Education è uno dei teen-drama più seguiti da* ragazz* (ma non solo da loro), per il modo leggero ma realistico con il quale affronta temi che spesso sono tabù e fonte di imbarazzo per genitori ed educatori. Il talento di Otis nel districare i propri ed altrui dilemmi di natura sessuale gli deriva da una madre psicoterapeuta, specializzata proprio in problemi della sfera sessuale; presupposto sul quale si basa anche questa guida alla comprensione/esplorazione del corpo, del sesso, delle identità sessuali e delle relazioni. Il linguaggio schietto e moderno, e l’aggancio con i personaggi della serie Netflix, ne fanno uno strumento sicuramente più appetibile e coinvolgente rispetto a manuali di vecchia generazione.

sex education il sesso l'amore e le relazioni spiegati bene

Strumenti pedagogici (per educatori)

Qualche utile strumento a disposizione degli adulti: genitori, educatori, insegnanti vi troveranno approfondimenti teorici e tante idee per comprendere meglio il fenomeno del bullismo omofobico. Teoria, ma anche tanti spunti metodologici e pratici di intervento.

Una scuola arcobaleno. Dati e strumenti contro l’omofobia in classe, di Giulia Selmi e Valentina Roberti, Settenove

Un ricco repertorio di informazioni, ricerche, ma anche pratici strumenti educativi. Materiale prezioso per capire come orientare, nelle nostre scuole, un intervento efficace nel campo delle identità sessuali, della parità di genere, del bullismo omotransfobico. Per «Fare azioni di sistema: costruire una scuola LGBTQI+ friendly», come titola uno dei capitoli. Le autrici vantano una solidissima esperienza nell’ambito della ricerca, delle pratiche educative non formali e dell’associazionismo.

Il bullismo omofobico, AAVV, Franco Angeli

Utile guida teorico-pratico per chi opera nel mondo dell’educazione e deve affrontare/prevenire situazioni di bullismo omofobico con ragazzi e bambini. Il volume, che fa parte di una collana coordinata da Alberto Pellai, inquadra nella prima parte i fondamenti teorici e metodologici dell’argomento per poi proporre un vero manuale pratico: attività e modelli di intervento educativo con attività laboratoriali ed esempi di interazione con i ragazzi, il tutto corredato da un supporto CD per scaricare il materiale operativo e il video didattico.

il bullismo omofobico

Adolescenza e violenza. Il bullismo omofobico come formazione alla maschilità, di Giuseppe Burgio, Mimesis

Attraverso una ricerca accademica, condotta con gli strumenti della sociologia, della psicologia e attraverso interviste sul campo, l’autore offre un modello interpretativo innovativo e convincente delle espressioni di bullismo omofobico maschile in ambito scolastico. Il bullismo fra maschi è descritto come dispositivo di educazione fra pari, che permette ai ragazzi di allenarsi e omologarsi ai modelli di machismo condivisi da una cultura ancora fondamentalmente patriarcale.

adolescenza e violenza

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