LIBRI PER EDUCARE ALLA LEGALITÀ

Cosa Nostra è una cosa seria, è un’associazione criminale che ha le proprie regole e spesso si tende più ad arginarla e contenerla piuttosto che combatterla, cosa possibile solo a patto che si diffonda un comune sentire antimafioso e si intraprenda una strategia costante e continuativa nel tempo. La mafia è un virus duro a morire che ha avuto un suo inizio e deve avere anche una sua fine. Forti di queste certezze e con una ferma volontà a educare le nuove generazioni, nelle cui mani è riposta la possibilità di cambiare le cose, non possiamo che scegliere, mostrare e condividere ogni giorno letture specifiche, capaci di scuotere e sensibilizzare. Ecco le nostre preferite.

Libri per ragazzi sulla mafia:

“La mia corsa”, di Francesca La Mantia e Matteo Mancini, Gribaudo

Un libro per osservare la  mafia attraverso gli occhi di un bambino. Gli incontri con gli agenti, i questori e i giudici della squadra mobile di Palermo guidano il lettore e il protagonista alla scoperta di che cosa sia questa mafia che pare così giusta e sbagliata al tempo stesso. Queste le domande che sgorgano dalla riflessione sul testo: è vero che la mafia è così radicata nella nostra vita quotidiana? Che tra i nostri vicini insospettabili possono nascondersi, in realtà, dei criminali? Che essere ritenuti uomini d’onore non è poi così male? 

la mia corsa

“Io, Emanuela. Agente della scorta di Paolo Borsellino”, di Annalisa Strada, Einaudi Ragazzi

Un libro che racconta di come la mafia possa spezzare i sogni e le speranze di una giovane vita a sangue freddo. Emanuela Loi, vittima dell’attentato mafioso di via d’Amelio che uccise Paolo Borsellino e gli uomini della scorta, non aveva ancora vent’anni quando venne uccisa. La sua è la storia di una ragazza che assomiglia a quella di tanti ragazzi e ragazze di oggi, costretti a lasciare la propria terra e la famiglia per conquistarsi un pezzetto di felicità. Purtroppo Emanuela non ne ebbe il tempo. 

io emanuela

“Per questo mi chiamo Giovanni”, di Luigi Garlando, Bur Bilioteca Universale Rizzoli

Diventato ormai un classico della letteratura sulla mafia, questo testo sceglie di raccontare la vita di Giovanni Falcone evitando toni celebrativi e beatificazioni. “Gli uomini passano, le idee restano…” insegnava Falcone e per un altro Giovanni, nato il 23 maggio 1992 a Palermo, risulta chiaro che  giustizia e  legalità non sono principi astratti, ma eredità irrinunciabili che ogni generazione deve saper cogliere.

per questo mi chiamo giovanni

“Ragazzi di camorra”, di Pina Varriale, Piemme

Un libro che permette di immergersi nella dura realtà di Scampia, vista attraverso gli occhi di Antonio che ha dodici anni, ma ha già sperimentato la crudeltà di un mondo in cui non sembra esserci alternativa alla delinquenza. Ma non è così: la resistenza alla criminalità organizzata è possibile e comincia proprio da chi la conosce bene. Antonio non nasconde difficoltà e inquietudini, ma mostra la sua lotta interiore per uscire dal crimine che lo riguarda da vicino, e grazie a un incontro casuale comincia a contrastarlo.
ragazzi di camorra

“Pusher”, di Antonio Ferrara, Einaudi Ragazzi

Con il suo stile narrativo inconfondibile, Ferrara dipinge a tinte forti una storia di degrado e di riscatto. Per un ragazzino napoletano nato nel rione sbagliato, circondato dalla droga e dall’illegalità, la vita di quartiere può diventare una vera periferia dell’anima. Ma dove ci sono educatori disposti a mettersi in gioco una rinascita è sempre possibile.
pusher

“Per sempre libero. La storia di Libero Grassi”, di Annamaria Piccione, Einaudi Ragazzi

La storia di Libero Grassi raccontata da Annamaria Piccione supera la retorica dell’eroe e della vittima e mostra il lato più umano della lotta alla mafia. È un ritratto autentico, affidato al ricordo di Nino, che era suo amico e racconta al nipote Saverio il coraggio di chi si è opposto alla “normalità” del pizzo, delle ingiustizie e dei ricatti. Anche se sarebbe più facile nascondersi dietro l’alibi che nulla possa cambiare, la determinazione di Libero ci ricorda che la lotta alla mafia è una responsabilità che si vede nelle scelte quotidiane.
Per sempre libero. La storia di Libero Grassi

“Assenti, senza giustificazione”, di Rosario Esposito La Rosa, Einaudi Ragazzi

In una classe apparentemente vuota dove il dolore abita ogni angolo della stanza, il grido di tutte le vittime della criminalità organizzata scuote nel profondo e non risparmia nessuno, né donne, né bambini. Un libro dalla scrittura carnale e fortemente realistica, dove i temi immaginari, mai scritti, raccontano fatti drammaticamente veri.
Assenti. Senza giustificazione

“Volevo nascere vento. Storia di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino”, di Andrea Gentile, Mondadori

Fra ricostruzione giornalistica e finzione romanzesca, l’autore propone  la memoria di un episodio drammatico ed estremo quanto il periodo storico in cui si svolse. Una vicenda dal tragico epilogo, che divenne simbolo della strenua lotta per la legalità e la giustizia nel nostro Paese. Colpisce in particolare il racconto in prima persona che alterna, alle parti di fantasia, brani tratti dai diari della stessa Rita Atria.
Volevo nascere vento. Storia di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino

“Paolo Borsellino parla ai ragazzi”, Pietro Grasso, Feltrinelli

Il pool antimafia, il maxiprocesso, le infiltrazioni di Cosa Nostra nel tessuto della vita sociale e politica di un intero Paese… È una particolare emozione sentire parlare di Paolo Borsellino e di lotta alla mafia dalla voce di uno dei protagonisti di quella svolta giudiziaria e civile. Una testimonianza autorevole, una scrittura viva ed affilata, e un accorato appello ai ragazzi di oggi perché il virus della mafia non torni a circolare come allora.
Paolo Borsellino parla ai ragazzi

“Da che parte stare. I bambini che diventarono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, di Alberto Melis, Piemme

Falcone e Borsellino erano consapevoli del fatto che le esperienze compiute da bambini e da ragazzi avevano una grande importanza per il futuro da adulti. Giovanni Brusca, il mafioso che ha fatto esplodere l’ordigno provocando la strage di Capaci, all’età di diciotto anni non sapeva né leggere né scrivere e aveva già commesso il suo primo omicidio. Proprio per queste ragioni la commovente testimonianza di Melis, dell’infanzia dei due magistrati, che hanno dedicato la vita alla lotta contro la mafia, è un tentativo di comprendere meglio da dove nasce la volontà di stare dalla parte della giustizia affinché sia di esempio e stimolo.

da che parte stare

“Io dentro gli spari”, di Silvana Gandolfi, Salani

Un libro che spiazza, con quelle due voci dello stesso ragazzino impaurito. Due voci, due città, Palermo e Livorno, due nomi per far perdere le proprie tracce, trovare un anonimato che protegga dalla vendetta un testimone di giustizia, chi non ha taciuto per omertà il nome del colpevole di un omicidio.
Io dentro gli spari

“Grande, di Daniele Nicastro, Einaudi Ragazzi

“41bis”, “Pizzo”, “Punciuta”, sono solo alcuni dei vocaboli che costituiscono il gergo della mafia e che l’autore riporta alla fine del libro come risorsa in più. Per capire meglio, però, che cos’è la mafia e come agisce, non c’è niente di meglio che leggere la storia di Luca. Un adolescente che,  durante le vacanze estive in Sicilia dai parenti, viene “avvicinato” e tirato dentro una “chiosca” mafiosa senza neanche rendersene conto. Ci vorrà tutto il suo coraggio per opporsi, salvare se stesso e le sua famiglia e diventare finalmente “Grande”. 

Grande

“Non chiamateli eroi”, di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Mondadori

Da un triste panorama fatto di connivenze, omertà e indifferenza, i profili dei personaggi raccontati in questo libro spiccano per il loro contributo estremo ad un mondo più giusto ed umano. Donne, uomini e persino bambini, vittime giustiziate per i più diversi ed incredibili motivi: per essersi sottratti al crimine, per averlo denunciato, testimoniato in tribunale, raccontato dai microfoni di una radio; o per la sola colpa di essere parenti di mafiosi o di collaboratori di giustizia. I due autori sono esperti sul campo di mafia e criminalità organizzata, la loro scrittura è lucida e analitica, al limite della ricostruzione giudiziaria o della cronaca giornalistica. Uno stile che nella sua asciuttezza restituisce al meglio la fredda determinazione con la quale questa vera e propria disumanità organizzata persegue da decenni i propri profitti. In appendice, un utile repertorio di siti, articoli e libri per approfondire suggerisce al lettore la possibilità e l’importanza di risalire personalmente alle fonti, verificare notizie, incrociare punti di vista.
non chiamateli eroi

“Siamo tutti Capaci. Falcone e Borsellino trent’anni dopo”, di Rosario Esposito La Rossa, Einaudi Ragazzi

Un professore dei nostri giorni, la sua classe e una sfida di grande urgenza etica: come rinnovare, nelle nuove generazioni, la memoria di Falcone e Borsellino senza rischiare di beatificarne l’immagine, di renderli idoli vuoti o supereroi di un passato leggendario e lontano? Con un viaggio sul campo. Una illuminante gita d’istruzione fra le piazze dell’infanzia, le aule della formazione professionale e civica, i martoriati vicoli siciliani che grondarono sangue. Con l’ostinato obiettivo di restituire spessore umano ai due “comuni rivoluzionari” che fecero deflagrare la guerra fra Stato e Cosa Nostra; che ricomposero il puzzle internazionale della criminalità organizzata, quando tutti vedevano solo tessere sparse.
siamo tutti capaci

Fumetti per ragazzi sulla mafia:

“Per questo mi chiamo Giovanni. Romanzo a fumetti dal libro di Luigi Garlando”, di Claudio Stassi, Rizzoli

Claudio Stassi, fumettista palermitano, traspone il celeberrimo e toccante romanzo di Luigi Garlando in un fumetto che allo stesso tempo una storia di impegno civile e anche un poetico viaggio nella sua città, dove i colori del presente si intersecano con il bianco e nero del passato. Lo stile del fumettista è molto poetico e aiuta le lettrici e i lettori a familiarizzare con un tema complesso come quello della mafia. L’opera racconta la storia di un bambino di nome Giovanni che vive a Palermo e a scuola è costretto ad avere a che fare con un bambino prepotente che terrorizza tutti; decide quindi di raccontarlo al padre, il quale capisce che è arrivato il momento di affrontare con il figlio il concetto di “mafia”. Giovanni passa quindi un’intera giornata con il padre, percorrendo le strade di Palermo e visitando i luoghi importanti della vita di Giovanni Falcone, che si distinse per aver combattuto la mafia fino al giorno della sua morte, il 23 maggio 1992.
 
per questo mi chiamo giovanni

Brancaccio, storie di mafia quotidiana”, di Claudio Stassi e Giovanni di Gregorio, Bao Publishing

“La mafia uccide anche senza pallottole o bombe. Basta far finta che non ci sia”: questa frase rispecchia lo spirito di questo interessante fumetto composto da storie semplici ambientate nel quartiere Brancaccio di Palermo, collegate tra loro e accomunate dal tema della mafia. Autori di questo “documentario a fumetti” sono i palermitani Giovanni Di Gregorio e Claudio Stassi, che raccontano con efficace e suggestiva – e allo stesso tempo aspra – immediatezza non la mafia delle stragi e dei colletti bianchi, ma quella di tutti i giorni con cui si misura la gente comune che cerca di sopravvivere al degrado, all’illegalità, alla microcriminalità. Bao Publishing ha recentemente ripubblicato il fumetto in una nuova edizione con una storia inedita, a colori, e una nuova copertina. La prefazione è di Rita Borsellino.

brancaccio

“Storie di vittime innocenti di Mafia”, a cura di Valeria Scafetta e Avviso Pubblico con la collaborazione di Giulia Migneco, illustrazioni di Dorilys Giacchetto e fumetti di Elleni, BeccoGiallo

Il volume di Valeria Scafetta, edito da Becco Giallo, è stato realizzato per l’associazione “Avviso pubblico” e narra con parole, illustrazioni e fumetti (di Elleni) sedici storie di giovani – innocenti, appartenenti a famiglie senza alcun legame con organizzazioni criminali – caduti sotto i colpi della criminalità organizzata, ma anche l’impegno di chi ne porta avanti la memoria, perché storie come queste non si ripetano più. Grazie alla memoria di genitori, fratelli e sorelle, amici, associazioni a loro dedicate, questo libro ne ricostruisce le vicende affinché le loro vite diventino tasselli della lotta per la legalità, contro tutte le mafie.

storie di vittime innocenti di mafia

“Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia”, di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, Becco Giallo

Giuseppe “Peppino” Impastato nasce a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948. A soli trent’anni, nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, viene assassinato con una carica di tritolo lungo la ferrovia Palermo-Trapani per aver denunciato affari di mafia legati al boss siciliano Gaetano Badalamenti. Il fumetto – dei bravissimi Marco Rizzo, giornalista, e Lelio Bonaccorso, fumettista – è un intenso racconto per immagini dei momenti salienti della vita di Peppino Impastato, con qualche breve cenno anche all’infanzia e agli anni della giovinezza. La figura che emerge dalle testimonianze inedite di amici e parenti è quella di un uomo in prima linea nella lotta alla mafia, un esempio imprescindibile di impegno civile per i più giovani.
peppino impastato un giullare contro la mafia
 
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