Fateci caso: quando nella trama di in un libro appare una bicicletta, che sia la protagonista assoluta della storia o anche solo una fugace comparsa, molto probabilmente in quel libro si parla di libertà, autonomia, piccole conquiste e grandi svolte, o di un sogno finalmente realizzato.
Sarà che impariamo ad usarla fin da piccoli, così da diventare per tutta l’infanzia il nostro primo e unico veicolo, un mezzo di trasporto che nella fantasia di un bambino corre lontano, libero da tutto e da tutti come un’auto potente, un aereo, un cavallo selvaggio… La paura di cadere e sbucciarsi un ginocchio non vince, quasi mai, sulla voglia di imparare a bilanciare bene i pesi e dosare la giusta velocità, per poi staccarsi dalle mani forti e sicure di mamma o papà, liberi da ogni controllo. In sella al nostro destriero, siamo noi adesso a guidare la corsa. Possiamo scegliere un’andatura rilassata per godere del paesaggio, poi accelerare, quindi frenare di colpo e cambiare completamente direzione; sfrecciare controvento, infilare una discesa, zigzagare o divertirci con una impennata…niente ci può fermare. Beh, quasi niente: forse un chiodo sulla nostra strada, qualche bullone che si allenta o la catena che scende.
E anche da adulti, una bicicletta può diventare alleata affidabile per lasciarsi dietro le strade più note, meditare piccole rivoluzioni, riflettere in solitudine e ritrovare sé stessi: individui più equilibrati, cittadini più liberi.
Scoprirete un po’ di tutto questo nella selezione di titoli che proponiamo di seguito.
Una breve biblio-pista ciclabile, un percorso che vi abbiamo spianato ragionando “in salita”: dai piccoli lettori amanti delle illustrazioni e delle belle storie a quelli più grandi, magari più sensibili alle grandi questioni storiche e sociali.
Quindi inforcate bene l’immaginazione, cavalcate la vostra curiosità, controllate la pressione delle gomme, un occhio di particolare riguardo ai freni e…
In sella, si parte!
Biciclette e libri illustrati, per le prime letture
- La bicicletta gialla, Matteo Pelliti e Riccardo Guasco, Topipittori
Rotolano e saltellano veloci, da una pagina all’altra, le strofe di questo piacevolissimo albo in rima. La bicicletta gialla che Giovannino sogna di cavalcare è un po’ troppo costosa per la sua famiglia. Ci pensa papà ad assemblare, avvitare e saldare fra loro pezzi recuperati qua e là, dando vita alla più bella bicicletta che il piccolo protagonista potesse desiderare, “…e la felicità che alfin gli spetta/è misurare il mondo in bicicletta”.
- Pedala con me!, Amandine Piu e Gilles Baum, Terre di mezzo
Quando fa visita alla nonna, la piccola maialina deve sempre sottostare alla sua volontà di ferro e alle sue indiscutibili regole di vita: ordine, pulizia, alimentazione energetica, giuste ore di sonno…e un bel giorno, anche lezioni per imparare ad andare in bicicletta. È un duro apprendistato, costellato di tante cadute, ma dopo numerose prove e fallimenti finalmente la piccola ce la fa, e ora pedala fiera e sicura nel vento. E la nonna? Per lei, imparare ad andare in bicicletta è stato il sogno di una vita, e adesso la nipotina potrà ricambiarla aiutandola a realizzarlo.
- Amici amici, Helme Heine, Emme
La bicicletta è il principale mezzo di locomozione per i tre protagonisti di questo breve racconto, deliziosamente illustrato dagli acquarelli della stessa autrice. Pubblicato per la prima volta agli inizi degli anni ’80, qui proposto nella comodissima versione di “albumino”, è diventato un classico fra albi illustrati, ancora capace di parlare con semplicità di amicizia, solidarietà, giochi nella natura. I simpatici protagonisti sono un galletto, un maialino e un topino, che un giorno decidono di perlustrare i dintorni fin troppo noti della loro fattoria. Tre inseparabili compari di avventure che insieme si cacciano in un mare di guai, e solo insieme riescono ogni volta ad uscirne.
- L’eco, Alessandro Riccioni, Lapis
Si può andare anche in due, in bicicletta. Per esempio un bambino con il suo papà, su e giù per un morbido paesaggio collinare, esprimendo desideri ad alta voce e aspettando che l’eco, rintanata da secoli fra le montagne, li esaudisca riportando di quelle richieste solo la parolina finale… Ma l’eco tutto ascolta e tutto sente, perfino i pensieri, le parole sussurrate, quelle ancora non espresse. E il desiderio silenzioso e delicato che esprime il protagonista è una vera sorpresa, che vi lasciamo scoprire nell’ultima pagina di questo caldo e luminoso albo.
Correva l’anno…
pedalando fra storie e attualità
- La corsa giusta, Antonio Ferrara, Coccole Book
Lo sport e la grande Storia si incrociano in questo romanzo che rende omaggio a un grande campione del ciclismo italiano e internazionale. Gino Bartali è anche ricordato per la sua concreta collaborazione alla resistenza: insospettabile messaggero di documenti falsi fra Firenze ed Assisi, contribuì con le sue due ruote a mettere in salvo centinaia di ebrei, durante l’occupazione nazista. Fu per questo riconosciuto, nel 2013, come Giusto tra le Nazioni. Ad andare in bicicletta si impara una volta per tutta la vita, e in questo libro impariamo anche, dalle parole che Antonio Ferrara mette in bocca ad un Bartali ormai in pensione, che “si può uccidere tutto, tranne la nostalgia della bicicletta”.
- Il giro del ’44, Nicola Cinquetti, Bompani
In una città italiana assediata dai bombardamenti inglesi, la famiglia di Martino si rassegna a rifugiarsi in un paesino lontano dal centro, ospite dagli zii. Per Martino la conclusione della guerra si prospetta come un’estate vuota e noiosa, pur in compagnia dell’inseparabile bici da corsa con la quale, nei suoi sogni di bambino, emula le memorabili imprese dei grandi eroi del ciclismo nazionale. Ma sarà la sua infanzia a prendere una brusca svolta, perché anche se là in collina le bombe non piovono direttamente, la violenza e la distruzione morale della guerra arrivano fra la gente più comune in un imbroglio di patrioti, fascisti e nazisti che divide e semina ovunque conflitti.
- Hoopdriver. Duecento miglia di libertà, Pierdomenico Baccalario, Mondadori
Un romanzo che parla del nostro tempo, in un lungo viaggio che si snoda fra Liverpool e il paesino di Kewstoke. Qui il nonno di Billy Hoopdriver ha deciso di andare a passare la vecchiaia e, per fargli visita, il nipote scappa di casa in sella alla sua mountain bike. Billy non ha solo trecentoventi chilometri di pedalate clandestine da affrontare, ma anche un virus, che sta terrorizzando l’intero Pianeta costringendolo dietro le porte di casa. La bicicletta permette al protagonista un autonomo cammino di formazione on-the-road, occasione di riflessioni su se stesso e la propria famiglia. Un percorso disseminato di incontri e scoperte, e scandito da tanta buona musica.
Diritti al traguardo
Le donne in bicicletta, alla conquista della parità di diritti
- Annie. Il vento in tasca, Roberta Balestrucci Fancellu, Sinnos
Nel 1894 la giovanissima Annie Kopchovsky saluta marito e figli, parte da Boston e si lancia in una impresa unica: è la prima donna a fare il giro del mondo in bicicletta, superando clamorosamente un precedente primato maschile. Anche la notizia dell’evento fece il giro del mondo, mentre Anna attraversava i continenti per dimostrare dove può spingersi la resistenza fisica e la tenacia di una donna, la sua capacità di affrontare in autonomia le situazioni più complesse. Un inno, davvero inedito e rivoluzionario per l’epoca, al diritto delle donne di autodeterminarsi con energia e creatività.
- Più veloce del vento, Tommaso Percivale, Einaudi Ragazzi
Alfonsina Strada è ancora oggi ricordata come una fra le più popolari e talentuose sportive italiane di inizio ‘900. Di modeste origini contadine, fu la prima donna che portò a termine il Giro d’Italia sfidando in egual misura le fatiche atletiche e i costumi dell’epoca, certamente non inclini a riconoscere parità di diritti alle donne. Disparità che si esprimevano in molti settori dell’agonismo sportivo ma anche, naturalmente, nelle tante carriere professionali alle quali le donne non avevano accesso. Tutto questo ricorda e ricostruisce questo romanzo che ci immerge, con una vivida tavolozza di colori, nell’appassionata descrizione di una provincia emiliana d’altri tempi.
- La bicicletta verde. Su due ruote verso la libertà, Haifaa Al Mansour, Mondadori
Il sogno della giovane Wadjda, di possedere una bicicletta tutta sua e gareggiare con l’amico Abdullah, si infrange contro una montagna di proibizioni, e non solo da parte dei genitori: la mancanza di spazi di libertà, per una ragazza in Arabia Saudita, non è certo questione privata e non si risolve in famiglia. Riguarda una cultura radicalmente maschilista, la religione, i pregiudizi diffusi. Le due ruote diventano elemento simbolico, e insieme concreto, di una emancipazione tutta al femminile. Emozionanti le pagine finali, quando “per la prima volta in vita, Wadjda sentì la libertà del movimento puro e incontrollato, e conobbe la sensazione dell’usare la propria forza per girare la città velocemente”. Il romanzo è tratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film, del quale la stessa autrice è regista.