
Nato in Cile nel 1949, Sepúlveda ha lasciato il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Pinochet. Ha viaggiato a lungo in America Latina e poi nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi di Greenpeace. Dopo aver risieduto ad Amburgo e a Parigi, vive attualmente in Spagna, nelle Asturie. Autore di libri di poesia, «radioromanzi» e racconti, ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989, e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, e in particolare dai lettori italiani, ha pubblicato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca la Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, uno dei libri più letti degli ultimi anni. «La letteratura è il modo migliore per cancellare le frontiere, per dimenticarle e far sì che l’essere umano si muova liberamente nel territorio dell’immaginazione, in quel territorio che non conosce né limiti né patrie». A un ideale di letteratura come missione – in difesa dei deboli, dei dimenticati, della terra ferita – si è sempre ispirato Luis Sepúlveda, considerato l’autore di riferimento della nuova narrativa sudamericana.